venerdì 2 ottobre 2009

Aloe Vera. La pianta miracolosa

Aloe La pianta che cura
Disturbi della pelle

Fra le principali proprietà dell’aloe c’è quella di contribuire alla formazione del collagene: per questo è stata subito sfruttata dall’industria dei cosmetici.

La dermatologia è lo studio delle malattie della pelle e degli annessi cutanei. La pelle rispecchia fedelmente lo stato di salute dell’individuo. Tutti sanno riconoscere una bella pelle rosea e turgida in un bambino che, ben nutrito, ci mostra guance paffute e bel colorito. Quando il bambino si ammala l’aspetto cambia.
La pelle diventa pallida e screpolata, squama e ingiallisce. Esistono perfino delle teorie mediche su come riconoscere le malattie dallo stato di salute della cute. L’anemia, la carenza di ferro, il colesterolo alto, eventuali allergie e malattie renali si rispecchiano nelle condizioni dell’epidermide.
Negli anziani poi si osserva spesso un forte stato di disidratazione; tutte le funzioni metaboliche sono rallentate e la pelle diventa sottile, rugosa, si ulcera facilmente. Le spaccature degli angoli della bocca (perlache) rivelano carenza di vitamine e di ferro, ma anche un disordine a livello intestinale. Spesso questi sintomi sono infatti una spia della presenza di funghi intestinali come la candida.
La pelle: linee generali
La pelle è il rivestimento della superfice corporea ed è costituita da tre strati sovrapposti: epidermide, derma e ipoderma.



- Protettivo: ha un’azione di tutela nei confronti degli agenti esterni aggressivi; la melanogenesi (abbronzatura) per esempio, ha il ruolo di proteggere dai raggi solari;
- Informativo: la pelle è ricca di terminazioni nervose molto sensibili, è in grado di percepire forme e sensazioni di calore, freddo o dolore;
- Metabolico: oltre a garantire la stabilità della temperatura corporea grazie alle ghiandole sudoripare, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti, la pelle permette la sintesi della vitamina D da parte dell’organismo.
Acne giovanile
Colpisce più della metà degli adolescenti e normalmente si risolve spontaneamente dopo i venti anni di età. I fattori che contribuiscono alla formazione dell’acne, che è caratterizzata da una follicolite dovuta alla stimolazione delle ghiandole sebacee, sono diversi. Spesso viene messa in relazione con gli ormoni, in particolare quelli androgeni. Gli ormoni stimolano infatti la produzione di sebo, che è secreto in modo continuo e costituito da grasso con la funzione di lubrificare la cute. Il soggetto affetto da acne normalmente presenta una maggiore produzione di sebo.
Possibili complicazioni sono la ipercheratinizzazione del camnale follicolare che con il tappo corneo produce i cosìdetti comedoni e un’infezione dovuta ai germi.
La pelle colpita da acne possiede normalmente un aspetto grasso, presentando delle lesioni elementari non infiammatorie, come comedoni aperti (punti neri) o comedoni chiusi (microcisti). Le lesioni tuttavia, se favorite da traumi o da “spremiture”, possono diventare molto profonde (degenerando in pustole, noduli, microcisti). A volte nei casi più gravi possono rimanere cicatrici. Le aree del corpo in cui si manifesta più spesso il fenomeno dell’acne sono quelle più ricche di ghiandole: il viso, naturalmente, ma anche le spalle e il torace. I fattori scatenanti possono essere ricondotti allo stress, a una non corretta alimentazione, alla comparsa del ciclo mestruale nelle ragazze, all’esposizione al sole.

Trattamento

Tra i comportamenti da tenere in caso di acne ricordarsi che è necessario evitare pressioni manuali che peggiorano le lesioni. E’ preferibile l’utilizzo di saponi dolci e cosmetici non grassi, avvalendosi di una alimentazione il più possibile corretta; è anche importante combattere i motivi di stress e ansia.
L’aloe è utile su diversi livelli, anche in ragione della gravità dell’acne. L’uso locale è utile per la cosmesi giornaliera (saponi e prodotti specifici, o acqua in cui è stato diluito il gel): il gel può essere anche applicato direttamente nei casi più gravi per agevolare la cicatrizzazione. Un ciclo di cura con assunzione di aloe al mattino è comunque utile per il riequilibrio del metabolismo.

Eczema dell’adulto
E’ l’affezzione al derma più ricorrente ed è una lesione della pelle caratterizzata da edema vescicolare. Si possono presentare diversi tipi di irritazione: fra le più comuni quelle per contatto con sostanze o materiali che provocano reazioni allergiche (eczema da contatto), per reazioni da infezioni cutanee (eczemi microbici o fungini), per origine interna (eczemi atopici o costituzionali). L’eczema si sviluppa in diverse fasi. Di solito comincia con un arrossamento pruriginoso che si trasforma poi in vescicola. Successivamente si verifica una rottura delle vescicole che produce una crosta.



Trattamento

Per risolvere un eczema da contatto è necessario innanzitutto ricercare la sostanza che provoca allergia; per gli altri stati di eczema, in particolare per gli eczemi atopici o costituzionali, è buona norma capire gli aspetti psicologici oltre che quelli immunologici che possono averlo provocato. L’igiene della pelle è anche in questo caso fondamentale: è importante non aggredirla con saponi irritanti, ma utilizzare detergenti neutri e naturali.
E’ possibile aiutare la formazione delle crosticine utilizzando il gel puro di Aloe.

Orticaria

E’ un’irritazione della cute dovuta a una reazione allergica. E’ facilmente diagnosticabile in quanto sulla pelle si formano dei rilievi (ponfi) di colore rosa-bianco o rosso, normalmente superficiali, mobili e fugaci (scompaiono di solito entro 48 ore). Questi rilievi sono di comparsa improvvisa, accompagnati da una sensazione di forte prurito, e si aggravano con lo strofinio. A essere colpita con maggior frequenza è la pelle ma è possibile che in alcuni casi vengano interessate anche le mucose. Forme più gravi di orticaria sono il cosidetto edema di Quicke, caratterizzato da una forte reazione allergica che porta a un rigonfiamento del volto, e l’orticaria laringea, che interessa la glottide. L’orticaria è spesso provocata da contatto con un allergene che in un organismo già sensibilizzato provoca un rilascio di istamina e una reazione alterata: è possibile in questi casi eseguire dei test allergologici e degli esami di laboratorio (dosaggio del tasso delle IgE, conta degli eosinofili), anche se l’identificazione degli agenti scatenanti può essere estremamente lunga e piuttosto difficile.

Trattamento

La farmacologia classica cura questa eruzione con prodotti a base di antistaminici e corticoidi per applicazioni locali.
Assumendo il succo di Aloe Vera per bocca circa 2 settimane si assiste a una riduzione e attenuazione dei fenomeni allergici. Il probabile meccanismo d’azione risiede nel ricambio della flora batterica. Bisogna ricordare tuttavia che rarissime volte esiste una debole allergia verso l’aloe stessa.
Un altro modo d’impiegare l’aloe è quello di spalmare il gel di aloe direttamente sulla cute interessata al mattino e alla sera.

Cosmesi

Secondo un sondaggio eseguito già nel 1989 dalla statunitense Cfta (Cosmetic, Fragrance and Toiletry Association) l’aloe era il componente cosmetico più conosciuto fra i consumatori statunitensi, nominato dal 33% del campione intervistato.
Sono passati quindici anni e impiegare l’aloe per la cosmesi, e non solo per i suoi benefici curativi, sembra oggi una delle vie più frequenti e più sfruttate all’utilizzo di questa pianta. L’industria cosmetica è del resto uno dei principali campi di interessi economici del pianeta. Molte linee di bellezza hanno così cominciato a utilizzare il gel puro oppure come elemento base per dentifrici, lozioni, rossetti, creme nutrienti, anti-età protettive dai raggi solari.
Vengono creati saponi e bagno-schiuma particolari all’estratto di aloe, che oltre alla funzione detergente abbinano una forte azione protettiva della epidermide. Gli shampoo a base di aloe, in particolare, sembrano ottenere buoni risultati nel combattere la forfora grazie a un pH molto simile a quello del cuoio capelluto. Inoltre massaggiare regolarmente con succo dell’aloe il cuoio capelluto previene la caduta dei capelli ed è un efficace rimedio nei csi di alopecia.
Bisogna però tenere presente che nella maggior parte dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene del corpo pubblicizzati con diciture cone “con aloe vera”, “a base di aloe”, “con aloe vera” e così via, il succo dell’aloe è presente in quantità addirittura inferiori al 2%. Molti esperti concordano invece che per avere un prodotto realmente efficace sia necessaria un concentrazione di gel di aloe che va dal 25 al 40%. Inoltre il metodo usato dalla maggior parte delle principali aziende per la produzione di cosmetici non è quello corretto, dato che (come accade per altre piante utilizzate dall’industria cosmetica) viene fatto largo uso di gel disidratato o fatto essiccare, e poi reidratato; un processo di lavorazione in cui si perdono gran parte dei principi attivi.
Ricordatevi sempre che non tutti i prodotti a base di aloe sono di ottima qualità.
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Disturbi dell’apparato digerente

 
Il riequilibrio della flora batterica, nell’adulto come nei bambini, è no dei principali campi di applicazione dell’aloe Vera.
Nella moderna società occidentale insieme agli alimenti “naturali” vengono consumati molti prodotti chimici sotto forma di additivi o conservanti. Farine macinate mesi prima del consumo e contenenti pesticidi, latticini composti di latte in polvere e latte fresco, salumi contenenti nitrati, vegetali irradiati con raggi gamma (usati in almeno 39 paesi fra Europa e Usa per impedire la germogliazione e migliorare la conservabilità dei prodotti) alterano il nostro cibo. Queste sostanze hanno come prima cosa un effetto ritardante sulla digestione. Ma non basta: Il palato diventa sempre meno capace di distinguere i sapori e anche i giovani si abituano presto a cibi molto salati o molto dolci. Proprio nei bambini i rischi sono maggiori. Molti bambini preferiscono tè, succhi di frutta o bevande gassate preparati in modo industriale alla semplice frutta, mentre molte casalinghe usano in cucina solo verdura surgelata.
Il problema riguarda anche i neonati. Il neonato alimentato con latte artificiale e curato fin dai primi mesi di vita con antibiotici presenterà una flora batterica intestinale alterata: sempre più speso si riscontrano nelle feci batteri patogeni e anche funghi come la candida albicans. Eppure sappiamo ormai che il neonato, da una madre che non assuma farmaci, risulta più sano; e che gli effetti di una errata alimentazione hanno come conseguenza bambini che soffrono di allergie e che si ammalano più facilmente degli altri. Nell’adulto, sintomi di una flora batterica alterata sono spesso la stitichezza o la diarrea con meteorismo. Una sana alimentazione è quindi molto importante per la salute

Trattamento

Il succo di Aloe contiene mucillagine, zuccheri ed enzimi che usati ogni giorno migliorano la flora intestinale e uccidono i batteri e funghi patogeni. Inoltre, secondo alcune recenti ricerche ucraine, sembra un ottimo coaudivante nella cura delle ulcere gastriche, in quanto la metilcellulosa presente in esso protegge la mucosa da fattori irritanti.
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Disturbi del fegato
Fegato, cistifelia, pancreas: L’aloe può regolarizzare il complesso delle funzionalità apatiche ed essere di aiuto in caso di patologie gravi.



Trattamento

L’uso di 50 grammi al giorno di gel di aloe per via orale fresco e con poca acqua ha un effetto sorprendente sulla fisiologia del fegato e sulla regolazione delle sue funzionalità.

Controllo della glicemia
Fegato e pancreas hanno un ruolo determinante nella metabolizzazione degli zuccheri e nella regolarizzazione della loro presenza nel nostro organismo.



Trattamento

Per il controllo della glicemia, il malato dovrebbe usare alimenti integrali, latticini, verdure crude, comunque alimenti a basso indice glicemico in grande quantità; e consumare il gel di aloe fresco quotidianamente.
Nei casi di diabete non-insulino dipendente – causato cioè da una insufficiente produzione di insulina da parte delle cellule beta – l’uso di aloe è conosciuto da molto tempo.

Controllo dei lipidi

Il fegato produce il colesterolo e i Sali biliari che sono immagazzinati nella colecisti. Il colesterolo in giusta quantità è utile fra l’altro al funzionamento di alcune ghiandole (come l’ipofisi, le ovaie, i testicoli…) e alla sintesi della bile da parte del fegato. L’equilibrio tra produzione di colesterolo, Sali biliari e lecitina assicura che nella colesisti non si formino i calcoli.

Trattamento

Cicli di cura con l’assunzione quotidiana di aloe contribuiscono alla riduzione del tasso di colesterolo e alla funzionalità del fegato nel ricambio dei grassi.

Funzione ematopoietica
Fra le caratteristiche del fegato c’è quella di regolarizzare la presenza di ferro (attraverso la sintesi di transferrina e ferritina) e di distruggere i globuli rossi ormai invecchiati. Interviene anche nella coagulazione del sangue perché produce le proteina della coagulazione.
L’azione del gel di aloe sui lipidi nel sangue attraverso il riequilibrio della funzionalità epatica, migliora indirettamente anche la coagulazione del sangue.

Disturbi delle vie biliari
La bile è composta al 90% di acqua e da una serie di sostanze fra cui elettroliti, bilirubina, acidi e Sali biliari, fosfolipidi. Essa viene prodotta dalle cellule del fegato e immagazzinata nella colesisti, dove l’acqua viene lentamente assorbita dalla sua parete per avere un succo biliare più concentrato.
Per non formare calcoli il sacco biliare deve avere una quantità equa di lecitina, colesterolo e acidi biliari. Disturbi della sintesi di colesterolo, acidi biliari e lecitina causano bile spessa (o colestasi) e calcoli alla cistifellea. Gli acidi biliari, un prodotto del catabolismo del fegato, combinandosi con gli amminoacidi taurina e glicina agiscono sul livello di colesterolo nel sangue. Gli acidi raggiungono l’intestino e vengono riassorbiti in parte nell’ileo (un tratto dell’intestino). Con le feci si perde soltanto un 25% degli acidi biliari.
La bilirubina è invece un prodotto del decadimento dei globuli rossi invecchiati. La bilirubina circolante viene captata dal fegato che la unisce all’acido glicuronico e la espelle immettendola nella bile.
L’eccessiva concentrazione di quest’ultima nel sangue è responsabile dell’ingiallimento della pelle conosciuto come ittero. Questo accade per esempio nella epatite A.
I disturbi delle vie biliari vengono definiti in medicina “discinesie biliari” e sono caratterizzati da difficoltà di escrezione della bile (svuotamento della cistifellea, formazione di ristagni) che causano molteplici disturbi come ad esempio digestione difficile, meteorismo e senso di gonfiore.
I disturbi che caratterizzano la difficoltà dello scorrimento della bile possono essere causati da una colecisti malata, ma anche da spasmi degli sfinteri, valvole incaricate di immettere a spruzzo la bile nel duodeno; in alcuni casi si può produrre anche il cosidetto fango biliare (eccessivo ispessimento della bile) o ostruzione da piccoli calcoli o ancora una generale mancanza di tonicità della muscolatura delle vie biliari (a volte è presente il disturbo opposto, con spasmi violenti causati da forti emozioni o da eccessi di rabbia). I sintomi si manifestano con dolori ripetuti accompagnati da febbre e ittero, ma anche disturbi come nausea, diarrea, crisi di emicrania (emicrania digestiva).

Trattamento:

Valgono anche in questo caso alcune regole igienico-dietetiche di fondo come eliminare grassi, alcol, caffè, spezie, pane non integrale, fecola e salse.
In tutti i casi di disturbi delle vie biliari cicli regolari di cura con aloe (3 volte al giorno) contribuiscono a una migliore fluidità.


Epatiti virali

Esistono una cinquantina di virus che possono colpire il fegato provocando delle epatiti virali; attualmente i virus più importanti sono quelli A, B e C, mentre più rari sono i virus D ed E.
Prima della comparsa dell’ittero (la caratteristica colorazione giallastra della pelle) si avvertono sintomi non specifici quali febbre, dolori articolari e muscolari, nausea, vomito, anoressia e dolori all’ipocondria destro (sotto la zona destra del diaframma). L’ittero dura da una a due settimane con urine scure e fesi color gesso. E’ sempre presente una forte stanchezza. In alcuni casi si verificano epatiti senza ittero, così come esistono epatiti completamente silenti da un punto di vista clinico, come anche epatiti fulminanti in cui il quadro complessivo è aggravato.

Trattamento:

La gestione terapeutica delle epatiti richiede sempre l’assistenza del medico. La dieta prevede uno stretto divieto di alcolici e grassi, il consumo di cibi freschi (non riscaldati, irradiati, congelati), molta frutta e verdura fresca anche in forma di succhi centrifugati (compreso quello di aloe). Il pasto più ricco di grassi (usare sempre soltanto olio di oliva extravergine) deve essere assunto a pranzo riservando alla sera un pasto puù ricco di amidi (pasta e riso integrale, patate lesse).
Da un punto di vista fitoterapico, in associazione a un ciclo di cura con aloe si può utilizzare il cardo mariano( tintura madre, 15 gocce, 4 volte al giorno(; è inoltre raccomandato un costante apporto del complesso vitaminico B e di vitamina C.

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Il glucosio assorbito dall’intestino viene immagazzinato nel fegato sotto forma di glicogeno e attraverso un complesso meccanismo di regolazione viene liberato dagli epatociti al momento opportuno.
Il controllo della glicemia (il tasso di zuccheri nel sangue) è affidato invece all’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas. L’insulina controlla che il livello di zucchero nel sangue rimanga costante (favorendo la sua trasformazione in glicogeno e permettendo al glucosio di essere usato dalle cellule). Uno scompenso nella produzione di insulina provoca il diabete mellito. Diminuzione dell’attività fisica ed eccesso dietetico di proteine e grassi animali sono fra i fattori principali che hanno provocato l’aumento della diffusione del diabete negli ultimi anni.
Il fegato pesa un chilo e mezzo è la ghiandola più voluminosa di un individuo adulto e rappresenta la più grande fabbrica metabolica dell’organismo. Fra le sue funzioni quella di secernere la bile, un succo digestivo di grande importanza nella digestione, produrre e immagazzinare proteine, immagazzinare e usare grassi e glucosio, regolare il livello glicemico, svolgere un ruolo disintossicante del sangue e di conseguenza dell’intero organismo.
Le cellule del fegato sono chiamate epatociti: gli epatociti sintetizzano proteine (albumina, globulina, protrombina – che partecipa alla coagulazione del sangue - , antitripsina), zuccheri o glucidi come il glicogeno, grassi o lipidi (colesterolo e trigliceridi), urea. Un’insufficienza epatica si traduce in un disturbo ti tutte queste funzioni, ossia in una minor sintesi di queste sostanze. Il fegato ha poi un importante ruolo di disintossicazione da conservanti e coloranti alimentari, alcol, farmaci (molti dei quali vengono qui disintegrati e liberati nella bile) e scarti del metabolismo. Il fegato è un organo essenziale per la vita: un fegato funzionante anche solo al 10% assicura ancora la soppravivenza.E ha la caratteristica di rigenerarsi e di rinnovarsi completamente.
Dopo un breve periodo, la crosta cade e la pelle rimane sensibile e lucida, si desquama e infine guarisce. E’ tuttavia possibile che questa sequenza non venga rispettata o che sopraggiunga una complicazione, una nuova infezione.
Per diagnosticare l’eczema è possibile effettuare degli esami di laboratorio per testare eventuali allergie e un dosaggio delle immunoglubuline E per gli eczemi costituzionali.
L’epidermide è un tessuto di rivestimento, costituito da numerosi strati di cellule che in superficie si appiattiscono fino ad assumere l’aspetto di un “pavimento”, e da altre cellule particolari in grado di produrre cheratina, una sostanza che rende la pelle più resistente. Per questo l’epidermide può quindi essere definita come “epitelio stratificato pavimentoso cheratinizzato”.
Nell’epidermide si riconoscono più strati di cellule. Lo strato corneo è lo strato più superficiale, costituito da cheratinociti, cellule ricche di cheratina. Ha la funzione di proteggere l’organismo dagli agenti esterni come il caldo, il sole e l’acqua. Dietro a questo primo strato si riconoscono uno strato granuloso, costituito da pochi strati di cellule, e un più profondo strato spinoso, costituito da più sezioni di cheratinociti, ricco di tono fibrille che gli conferiscono una grande coesione e un’ottima solidità.
Il derma è lo strato che sostiene l’eoidermide: è un tessuto connettivo ricco di vasi sanguigni e linfatici; al suo interno sono contenute fibre di collagene e di elastina e qui hanno origine gli annessi cutanei (i peli, le ghiandole sebacee…).
L’ipoderma, infine, rappresenta il tessuto sottocutaneo, che unisce la pelle alle strutture più profonde come i tendini e le ossa: è un tessuto connettivo con cellule adipose che ha la funzione di isolare termicamente l’organismo.
Gli annessi cutanei
Fra gli annessi cutanei ricordiamo le ghiandole sudoripare, le ghiandole sebacee, i muscoli pilo-erettori e le unghie.
Le prime sono ghiandole disposte su tutta la superfice cutanea incaricate di secernere sudore per riequilibrare la temperatura corporea in base alla temperatura esterna (si tratta di un meccanismo che offre grandi possibilità di adattamento: nelle zone desertiche la sudorazione può arrivare fino a 12-15 litri giornalieri). Le ghiandole sudoripare sono formate da un tubo contorto e raggomitolato e sono situate nella parte più interna. Il sudore è espulso dall’organismo attraverso un canale escretore che si apre all’esterno con un poro. I peli sono presenti quasi in qualsiasi parte del corpo ad eccezione del palmo della mano e nella pianta del piede, e hanno forme differenti a seconda della zona del corpo in cui sono situati. La pigmentazione del pelo è dovuta alla presenza più o meno marcata di melanina. Le radici del pelo affondano nel derma. I muscoli pilo erettori sono formati da fasce muscolari lisce alle quali sono connessi i peli: la loro stimolazione raddrizza il pelo contribuendo fra l’altro alla difesa dell’organismo dal freddo. Le unghie infine, come i peli, sono formate da cellule cheratinizzate che non si squamano; nascono dall’epidermide in una zona chiamata matrice e sono formate da un corpo principale, detto lembo, e da una parte biancastra, chiamata lunetta.
La pelle ha tre ruoli fondamentali: